Imperatori in libreria: Augusto, Diocleziano, Giuliano, Valente, Commodo

Rispondi
Avatar utente
Vindex
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 30
Iscritto il: 25/07/2018, 18:16
Località: Lentate sul Seveso (MB)

Imperatori in libreria: Augusto, Diocleziano, Giuliano, Valente, Commodo

Messaggio da Vindex » 11/06/2019, 1:40

Carissimi Praetoriani (dovremmo pur chiamarci in qualche modo, no?), segnalo alcune semi-novità editoriali dedicate a protagonisti di rilievo primario - per grandezza, fama anche controversa, sventura – nella Storia di Roma imperiale.
Cominciamo con “Augusto in guerra” (sottotitolato “La lotta per la pax romana”), di Lindsay Powell, pubblicato da LEG Edizioni lo scorso febbraio, pagg. 562, € 32. L’autore, esperto di storia militare, strategia e tattica e “appassionato del mondo romano”, ripercorre le campagne militari di Augusto dal 31 a.C al 12 d.C. mettendone in luce le doti, se non di condottiero, di abile stratega e comandante supremo, capace di avvalersi di collaboratori di prim’ordine.
La trattazione della materia è preceduta (e non seguita, scelta insolita ma opportuna) dalla indispensabile cronologia, le note sono limitate all’essenziale e si trovano alla fine di ciascuno degli otto capitoli che scandiscono la materia. Interessanti le quattro appendici: 1) le res gestae divi Augusti; 2) “Famiglia e amici : gli uomini che servirono Augusto”, passati in rassegna per una cinquantina abbondante di pagine; 3) l’esercito di Augusto, con l’elenco delle legioni e una sintesi delle loro vicende, dei reparti ausiliari e degli altri corpi militari e paramilitari (Germani Corporis Custodes, Guardia pretoriana, marina, cohortes urbanae e vigilum); 4) “Guerra e propaganda: le monete di Augusto”. Completano l’opera un glossario dei termini latini e una dignitosa bibliografia.
Non saprei esprimere un giudizio su quest’opera – frequento poco l’alto Impero – ma mi pare comunque meritoria la pubblicazione di un saggio dedicato alle gesta militari di un sovrano normalmente ricordato per altri aspetti della sua grandiosa opera.

E’ invece uscito a marzo per i tipi de “Il Mulino”, nella collana Universale Paperbacks, “Diocleziano” (pagg. 208, € 14) di Filippo Carlà-Uhink, docente di storia antica all’Università di Potsdam. Biografia agile, come tutte quelle pubblicate nella collana UPM, l’opera è un efficace quadro di sintesi sulla vita di Diocleziano e il suo tempo e un buon testo di base per ulteriori approfondimenti.

Ed eccoci al “Giuliano” di Arnaldo Marcone, docente di Storia romana all’Università degli studi Roma Tre, sugli scaffali da un paio di mesi per Salerno Editrice, nella mitica collana “Profili” ora diretta da Andrea Giardina (pagg. 372, € 25).
L’autore non ha certamente bisogno di presentazioni, per restare in ambito giulianeo ricordo solo che ha curato il volume “Alla madre degli dèi e altri discorsi” nella prestigiosa collana della Fondazione Lorenzo Valla e, più di recente, la raccolta di saggi edita da Le Monnier “L’Imperatore Giuliano – Realtà storica e rappresentazione”.
Tornando al “Giuliano” di Salerno, l’opera appare una profonda rivisitazione e un ampliamento del precedente “Giuliano l’Apostata”, pubblicato nel 1994 da Lisciani e Giunti Editori, ottimo ritratto in poco più di un centinaio di pagine di questo personaggio tanto affascinante quanto controverso.
Nella premessa Marcone dà opportunamente un suggerimento prezioso al lettore che personalmente, avendone approfondito un po’ la figura, mi sento di condividere: “Il problema vero che si pone a chi oggi si proponga di scrivere di Giuliano consiste precisamente nella difficoltà che si avverte nel cercare di resistere al fascino di un personaggio così controverso”. L’autore si propone di indagare l’opera di Giuliano muovendo dalla sua formazione culturale e dalla sua adesione al neoplatonismo, dalle sue convinzioni e concezioni intellettuali quali motori e spiegazioni del suo agire. Visuale interessantissima, enunciata dal sottotitolo “L’Imperatore filosofo e sacerdote che tentò la restaurazione del paganesimo”. La scansione cronologica degli eventi è alternata con capitoli dedicati al composito clima culturale e religioso dell’epoca, agli “amici” di Giuliano, alla sua opera letteraria e alla sua fortuna post mortem. Apparato di note non invasivo, collocato dopo la trattazione della materia, nella bibliografia c’è tutto quanto ci deve stare.
Per chiudere con Giuliano, a fine maggio Osprey ha pubblicato “Strasbourg AD 357 – the victory that saved Gaul”, dedicato alla battaglia di Argentoratum/Strasburgo nella quale Giuliano sconfisse una confederazione di Alamanni guidata dal re Conodomario. I testi sono di Raffele D’Amato e Andrea Frediani, le illustrazioni di Florent Vincent; la libreria Hoepli di Milano propone il volume a € 21,60.

Grazie a 21 Editore, dallo scorso maggio abbiamo ora in italiano “Il fallimento dell’Impero – Valente e lo stato romano nel IV secolo d.C” (pagg. 615, € 23), opera del 2003 dello storico Noel Lenski, professore di storia e lettere antiche alla Yale University (magari vi è capitato di vederlo si History Channel, cosa che gli possiamo perdonare). Si tratta di un ampio affresco sul regno di Valente, preposto alla guida della pars orientis dell’Impero dal fratello Valentiniano I. Ne emerge il ritratto non tanto di un uomo mediocre, quanto di un uomo ordinario posto di fronte a sfide straordinarie, che avrebbero richiesto doti fuori del comune e che Valente certo non aveva. Ricordiamo questo imperatore soprattutto come “artefice” del disastro di Adrianopoli, nel 378 d.C. Nella prefazione di Giusto Traina Adrianopoli assurge a factum principis di quel processo che avrebbe portato nell’arco di un secolo alla dissoluzione dell’autorità imperiale in Occidente, e non è un dardo fuori bersaglio. Nella prefazione all’edizione italiana l’autore dà opportunamente conto, capitolo per capitolo, degli sviluppi della storiografia successivi alla data di prima pubblicazione dell’opera.

Per finire, una biografia dedicata a un personaggio insolito, almeno per il panorama italiano: “Commode – L’empereur gladiateur” di Eric Teyssier, docente dell’Università di Nimes, pubblicato nell’agosto 2018 dall’editore francese Perrin. Ho scovato questa biografia di Commodo alla libreria francese Stendhal di Roma, a due passi da Piazza Navona, che la propone a € 25,80. Credo che per trovare una biografia italiana sul pargolo di Marco Aurelio si debba risalire al 1964 (Fulvio Grosso, “La lotta politica sul regno dell’Imperatore Commodo”). Che dire, in quarta di copertina si legge “Lo si dice sanguinario, incline alla follia e alla megalomania e lo si accusa di essere l’assassino del padre e della sorella. Ma è solo questa la verità?”. Il proponimento dell’autore di svelare un Commodo non legato al ritratto che se ne fa tradizionalmente di maudit empereur mi ha indotto a comprare il libro. Se non è così – non l’ho ancora letto – ci sono cascato.

Valete
"Per alcuni versi, si tratta di un mondo come il nostro, con i suoi rapidi cambiamenti ed il senso di trovarsi fuori posto che ad essi si accompagna."
(A. Cameron - Il tardo impero romano)

Rispondi